La sigla “MR” indica una serie di gruppi termici nati nella seconda metà degli anni ’80 ad opera dei fratelli Zirri (Bruno, Angelo). Erano i tempi delle gare nel circuito di Varano De’ Melegari, Parma, in cui si correva nelle due specialità, velocità e accelerazione.
I Cilindri più in voga in quel periodo e più propensi alle elaborazioni più spinte erano certamente i 130 Polini, specialmente in versione Doppia Aspirazione, che spesso venivano modificati a tal punto da conservare ben poco del prodotto originale, ad esempio venivano saldate o imbullonate (se da regolamento erano vietate le saldature) cuspidi lamellari derivate da altri motori, dunque cilindri nati con doppia ammissione (carter e cilindro), finivano spesso per trasformarsi in aspirati lamellari al solo cilindro, la via più logica per ottenere prestazioni maggiori. Le difficoltà legate alla mole di interventi che si rendevano necessari per tali trasformazioni, comunque, erano piuttosto evidenti.
Probabilmente fu anche questo motivo a spingere Bruno Zirri a sviluppare il primo MR, un prodotto per certi versi rivoluzionario proprio per l’ammissione lamellare al cilindro, una soluzione allora presente solo nel panorama motociclistico di un certo livello, ma certamente inusuale su una vespa, almeno per quel che riguarda la produzione in serie. Dunque entrò nel mercato un cilindro praticamente motociclistico, ma “nato per vespa”. Di motociclistiche aveva le origini, visto che le tre serie che usciranno pare prendessero ispirazione da alcuni gruppi termici preesistenti (Honda Mt/Mtx prima, Cagiva SST poi).
Tuttavia l’essere un sistema ricreato ex-novo e dedicato espressamente alla vespa, ne fece l’arma strategica per rientrare nella categoria delle “derivate di serie” piuttosto che nei “prototipi”, inoltre era in grado di regalare prestazioni che si discostavano dalla massa dei cilindri dell’epoca senza sforzi, semplicemente montandolo con i suoi “accessori” , abolendo così parecchie difficoltà che si incontravano inevitabilmente quando si volevano determinate prestazioni e si optava per il trapianto motociclistico, legate ad esempio alle posizioni dei prigionieri, dimensionamento della biella, spazio per ricavare il raccordo ai travasi etc… il lancio ufficiale col nome di “MR 2000” avvenne nel 1988, e da subito il sistema ebbe un clamoroso successo.
La dotazione comprendeva Cilindro, Testa e Pistone completo. Collettore di aspirazione e impianto di scarico erano disponibili in due versioni, per montaggio “dritto” o “girato”. L’albero consigliato dallo stesso Zirri era un modello a spalle piene presente in catalogo, di produzione Mazzucchelli.