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Uno dei fattori determinanti nella scelta di una lavatrice è il suo livello di silenziosità. In un’epoca in cui l’attenzione al comfort domestico è sempre più elevata, disporre di un elettrodomestico che lavori senza produrre rumori fastidiosi diventa un requisito essenziale. È vero che la fase più critica in termini di rumorosità è spesso quella della centrifuga, quando il cestello raggiunge velocità molto elevate e il motore è sotto sforzo per eliminare quanta più acqua possibile dal bucato. Conoscere i decibel associati al funzionamento di una lavatrice, soprattutto durante la centrifuga, aiuta a capire se si sta optando per un modello che rispetta la tranquillità domestica o se, al contrario, potrebbe creare disturbi acustici. Una lavatrice silenziosa deve riuscire a mantenere un livello di emissione sonora accettabile tanto nel lavaggio quanto nella fase di centrifuga, pur offrendo prestazioni efficienti in termini di pulizia e risparmio energetico. La presente guida approfondisce i parametri di rumorosità, illustra come interpretare i valori dei decibel, analizza gli aspetti che incidono sul rumore e fornisce indicazioni su quali livelli di dB risultino ottimali per identificare una vera lavatrice silenziosa.
Misurazione dei decibel e importanza del contesto
La rumorosità di un elettrodomestico come la lavatrice viene espressa in decibel, unità di misura della pressione sonora. Più la misurazione in decibel è alta, maggiore risulta la percezione del rumore. Tuttavia, i decibel non vanno considerati in maniera assoluta, poiché la percezione umana del suono dipende da vari fattori, tra cui frequenza, ambiente e sensibilità individuale. Ogni lavatrice è collaudata in condizioni standard, e i valori dichiarati dal produttore nell’etichetta energetica o nella scheda tecnica indicano, in linea di massima, l’entità di rumore emesso a un metro di distanza dalla macchina in funzione. Oltre a guardare l’etichetta del modello, è consigliabile tener conto di aspetti come l’isolamento acustico del locale in cui verrà installata la lavatrice, la presenza di eventuali superfici riflettenti (come piastrelle o pareti vicine) che potrebbero amplificare la propagazione del suono, e la posizione stessa dell’elettrodomestico.
Criteri
Per poter affermare che una lavatrice sia silenziosa, è necessario valutarne la rumorosità sia durante la fase di lavaggio che in quella di centrifuga. Di solito, i produttori forniscono due valori di decibel distinti: uno per l’emissione acustica a cestello in movimento durante il ciclo di lavaggio, l’altro per l’emissione nella fase di centrifuga, quando il motore gira più velocemente. Una lavatrice di fascia medio-alta, se progettata per ridurre i disturbi acustici, può avere un livello di rumorosità di circa 50-55 dB durante il lavaggio e di 70-75 dB durante la centrifuga. Chiaramente, si tratta di numeri indicativi e soggetti a variazioni tra un modello e l’altro. Nei prodotti più recenti, con motori inverter e sistemi di isolamento fonoassorbente, non è raro trovare valori di 48-50 dB in lavaggio e di 68-72 dB in centrifuga. Esistono poi modelli particolarmente avanzati che riescono a rimanere anche sotto i 65-67 dB in centrifuga, offrendo un comfort acustico notevole e guadagnandosi la definizione di “lavatrice super silenziosa”.
Ruolo della centrifuga nella rumorosità
La centrifuga è notoriamente la fase più rumorosa di un ciclo di lavaggio, perché il cestello compie fino a 1400-1600 giri al minuto (in modelli di alta gamma) per eliminare l’acqua dai tessuti. Questo movimento genera vibrazioni e rumori di vario tipo, dalle oscillazioni del cestello al ronzio del motore, fino al contatto tra le parti meccaniche. Più alto è il numero di giri, potenzialmente maggiore sarà il rumore, a meno che la lavatrice non disponga di un sistema di assorbimento efficace. Alcuni modelli utilizzano contrappesi in cemento o in ghisa, altri adottano ammortizzatori particolarmente sofisticati per ridurre le vibrazioni. I motori inverter, oltre a essere più efficienti dal punto di vista energetico, producono in generale meno rumore rispetto ai vecchi motori a spazzole: ciò si traduce in una migliore silenziosità soprattutto durante la centrifuga. Una lavatrice silenziosa, pertanto, è in grado di controllare le oscillazioni del cestello e di mantenere entro limiti più bassi il picco di decibel che si manifesta nei momenti di massima velocità.
Fattori costruttivi e tecnologie impiegate
La solidità della struttura influenza fortemente il livello di rumore emesso. Le pareti laterali antivibrazione, i materiali fonoassorbenti inseriti nelle zone critiche, i pattini o piedini regolabili che stabilizzano la macchina contribuiscono in modo determinante alla riduzione del rumore. Le lavatrici più avanzate sfruttano particolari spessori nelle pareti, tecnologie di controbilanciamento elettronico e sistemi di monitoraggio del carico che impediscono sbilanciamenti eccessivi. Se il carico non è ben distribuito nel cestello, le vibrazioni durante la centrifuga aumentano sensibilmente, generando picchi di decibel superiori a quelli nominali. Alcuni modelli di gamma elevata rilevano questo disequilibrio e tentano di correggerlo, rallentando la rotazione, distribuendo il bucato in modo più uniforme e poi portandosi alla velocità massima solo quando la condizione di bilanciamento è soddisfatta. L’uso di motori brushless, comunemente noti come motori inverter, riduce il rumore in modo considerevole grazie all’assenza di contatto meccanico tra spazzole e rotore, e al controllo elettronico della velocità. Nel complesso, più la lavatrice è progettata con attenzione a questi dettagli, migliore sarà la prestazione acustica durante qualsiasi fase del lavaggio, comprese centrifughe ad alto numero di giri.
Valori di riferimento per una lavatrice silenziosa
La rumorosità in dB da ricercare in una lavatrice che si possa definire silenziosa varia a seconda delle preferenze personali e del contesto d’uso. Chi vive in un appartamento con muri spessi o un locale lavanderia isolato avvertirà meno il rumore rispetto a chi deve posizionare la lavatrice in un corridoio o in una cucina open space. In termini generali, una lavatrice davvero apprezzabile durante la centrifuga dovrebbe restare intorno ai 65-70 dB. Se il valore dichiarato è attorno o superiore ai 75 dB, ci si può aspettare un funzionamento più rumoroso; se invece il produttore indica valori intorno ai 72 dB o inferiori, significa che la centrifuga è stata progettata in modo da limitare al massimo la percezione acustica. Nel momento in cui si confrontano i prodotti, è consigliabile verificare non solo la rumorosità di picco, ma anche quella media dichiarata, e leggere eventuali recensioni di altri utenti che abbiano potuto testare l’elettrodomestico in un contesto domestico reale.
Consigli utilizzo
Anche la lavatrice più silenziosa può produrre rumori fastidiosi se non utilizzata correttamente. È importante installare l’elettrodomestico su una superficie piana e stabile, eventualmente impiegando tappetini antivibrazione. Caricare il cestello in base alle indicazioni del produttore, evitando di sovraccaricare o di inserire pochi capi che potrebbero sbilanciare il tamburo, aiuta a contenere le oscillazioni. Alcuni modelli offrono programmi “silenziosi” o di “notte” che riducono la velocità di centrifuga o ne modulano l’intensità, con lo scopo di emettere meno decibel in orari in cui un rumore elevato potrebbe recare disturbo. È utile tenere presente che una centrifuga più lenta lascia i vestiti leggermente più umidi, ma spesso è un compromesso accettabile se si desidera diminuire il rumore prodotto in quella fase. In generale, un occhio di riguardo all’equilibrio dei capi e all’allineamento della macchina garantisce una riduzione sensibile delle sollecitazioni.
Conclusioni
La tendenza delle case produttrici è quella di proporre elettrodomestici sempre più attenti alle esigenze di comfort abitativo, mettendo in primo piano la silenziosità accanto ad altre caratteristiche come l’efficienza energetica e la capacità di carico. Una lavatrice silenziosa può contribuire a migliorare la qualità della vita, soprattutto in abitazioni di dimensioni ridotte o nelle quali lo spazio destinato al bucato è adiacente alle aree giorno o alle camere da letto. La tecnologia si evolve costantemente e già oggi troviamo in commercio modelli che vantano prestazioni acustiche notevoli, con livelli di rumorosità in centrifuga inferiori ai 70 dB. Per chi cerca il massimo silenzio, non si tratta di un sogno irrealizzabile: occorre però bilanciare i parametri di costo, dimensioni e funzioni aggiuntive. L’importante, durante la scelta, è prestare particolare attenzione ai valori in decibel riportati nella scheda tecnica, verificare la presenza di un motore inverter di nuova generazione e possibilmente valutare anche l’esperienza diretta di altri utenti. Se in passato le lavatrici più silenziose erano prerogativa delle fasce di prezzo più alte, la concorrenza del mercato ha reso disponibili soluzioni dall’ottimo rapporto qualità-rumore-costo, offrendo a un pubblico più ampio la possibilità di godere di un bucato pulito senza rinunciare al silenzio in casa.